Dalla passione alla professione
Lo studio naturalistico, inizia la sua attività nel 1986 ma già a fine degli anni '70 Giorgio Perini collabora con il Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento realizzando le prime ricerche sugli invertebrati. Non è però l'unica passione che lo anima, contemporaneamente si dedica alla conoscenza di pesci, mammiferi, uccelli, piante e funghi e alle illustrazioni naturalistiche; iniziano in questo periodo anche le sue prime battaglie per la conservazione dell'ambiente. Conclusa la sua formazione in campo artistico, studia Scienze Naturali a Bologna e Camerino.
Le competenze acquisite, la continua formazione individuale, le esperienze professionali e associative portano Giorgio Perini ad avere capacità multidisciplinari e interdisciplinari che gli permettono, in quasi trent’anni di attività professionale, di cimentarsi in diversi ambiti.
Dalla ricerca alla divulgazione e formazione:
- ricerca applicativa sugli invertebrati di interesse sanitario;
- pubblicazione di libri (testi e illustrazioni);
- conferenze ed escursione naturalistiche su funghi, flora e fauna, agricoltura e turismo sostenibile;
- formazione in campo agricolo, naturalistico e turistico;
Dalla progettazione alla gestione:
- progetti di gestione di aree protette;
- progetti e realizzazione di sale espositive;
- percorsi naturalistici illustrati;
- regia, sceneggiatura e testi di documentari naturalistici;
- progetti di gestione e gestione strutture ricettive;
Lo studio Giorgio Perini ha fornito i suoi servizi e consulenza a diversi enti pubblici (PAT, Comunità di Valle, Parchi Naturali, Musei, biblioteche, Enti di ricerca, scuole) e privati (società produzioni video, enti di formazione, alberghi, ristoranti, cooperative sociali, associazioni e professionisti).
In caso di necessità, lo studio si avvale della collaborazione consolidata nel campo della computer grafica, montaggio video, attività didattiche...
Intervista al naturalista
Chi è un naturalista?
Il naturalista è uno studioso delle scienze naturali ed ha una formazione che gli permette di avere una visione complessiva dell'ambiente, anche in relazione all'uomo... altre discipline scientifiche generalmente hanno invece una visione settoriale ad esempio il biologo, il farmacista... . È solo negli anni '80 che emerge, in modo pionieristico, la libera professione del naturalista. Precedentemente a quegli anni i naturalisti erano occupati nell'insegnamento, nei musei di scienze o alle università.
Cosa è Giorgio il tuo concetto di naturalista?
Il naturalista dovrebbe essere un professionista che conosce le regole che governano l'ambiente e le rapporta all'attività umana, aiutando le altre persone o enti a non compromettere l'equilibrio degli ecosistemi, che sono alla base della nostra esistenza. Un altro ruolo importante che ha il naturalista è quello di diffondere le conoscenze sull'ambiente. La forza del naturalista è proprio quella di non essere iper-specializzato, ma essere in grado di conoscere un po' di tutto e di conseguenza avere una multi-visione del rapporto uomo ambiente... Poi ogni naturalista fa il proprio percorso specifico.
Con chi viene confuso spesso il naturalista?
Talvolta, quando mi chiedono la professione, spunta un sorrisino... m'immaginano nudo che corro sulla spiaggia! È difficile spiegare poi che in realtà è una professione e che non ha nulla a che vedere con il naturismo! Ah mi dicono: allora sei un'ambientalista! E anche qui devo spiegare che pur essendo anche un ambientalista, le mie scelte o battaglie ambientaliste, non si basano mai sull'emotività, ma sulle mie competenze, conoscenze sull'ambiente.
Il tuo impegno finisce nella professione?
No, fin dagli anni ' 80 ho iniziato un percorso nell'associazionismo. Appena ventenne iniziai le mie battaglie per la tutela e salvaguardia degli ambienti acquatici del perginese. Sono sempre stato impegnato in associazioni: fra le più significative nella SAT, nella commissione tutela ambiente montano, La credenza (Gruppo d'Acquisto Solidale), La pimpinella (Associazione per la tutela della biodiversità agricola)... all'impegno in Slow Food e poi in Acli e AcliTerra. L'impegno sociale è per me una cosa estremamente importante. Solo unendosi fra persone di possono raggiungere obbiettivi di cambiamento. Le relazioni fra le persone sono elemento di maturazione e crescita.
Quale dei tanti lavori che hai fatto ti ha più appassionato?
In realtà nelle diverse fasi della mia attività professionali ho svolto il mio lavoro con passione e faccio fatica a trovare qualcosa di cui non mi sia entusiasmato. Certo, che nella realizzazione dei documentari, ho trovato l'unione fra le mie competenze scientifiche e quelle artistiche e la mia propensione per l'avventura. Quando sono impegnato nella realizzazione di un documentario non sento la fatica. In Alaska durante la realizzazione delle riprese di un documentario sulla riproduzione della steelhead, magnifica trota che risale i fiumi dall'Oceano, per un intera settimana ho lavorato venti ore al giorno superando molte difficoltà, oltre che alla fame e al freddo, per riuscire nell'impresa... I professionisti che mi hanno affiancato hanno dovuto subire questo mia irrefrenabile passione, seguendo ritmi di lavoro massacranti.
(A cura di M. Veronica Giacomozzi)Passioni
Giorgio si avvicina fin da piccolissimo all'osservazione scientifica di insetti. Il giovane entomologo a nove anni, nel ritorno da scuola, attraversa i prati, raccoglie e osservava ragni e insetti. Nei mesi estivi trascorsi con i nonni, è un'immersione totale nella natura: animali, piante, agricoltura, ma anche alla tradizione della caccia e della cucina (le grandi passioni del nonno). La mamma Mariella gli passa l'amore per il disegno e per la natura. Ancora... fin da ragazzo la spiccata manualità nel disegno lo porta a fare le prime illustrazioni naturalistiche. Così con questa innata grande passione e curiosità, Giorgio intraprende la via del naturalista. A 17 anni iniziano le sue prime collaborazioni con Museo Tridentino di Scienze Naturali, dove conosce il conservatore zoologico Claudio Chemini. Altre collaborazioni con noti naturalisti trentini, come Franco Pedrotti, gli amplieranno la visione sugli ecosistemi. Negli anni '80 intraprende gli studi in Scienze Naturali a Bologna e contemporaneamente continua le sue attività di ricerca e si specializza nei ragni a bottega dal Professor Paolo Tongiorgi, allora presidente dell' International Society of Arachnology. Nell'86 inizia la sua attività professionale nella definizione naturalistica e catastale dei biotopi trentini per la P.A.T.. Intraprende da lì in poi la professione del naturalista... Ma negli anni '80 questa professione non si conosceva; tuttoggi con grandi sforzi e fatica Giorgio ancora lavora per far capire cosa fa un naturalista. Anno saliente della sua vita professionale 1987, fonda ed è presidente di Albatros, la prima cooperativa guidata da naturalisti che opera in Trentino. Giorgio matura nel frattempo anche la passione per la fotografia. Negli anni '90, dall'incontro con l'amico Walter Merler, nasce una passione folgorante per i documentari, dove riesce a unire le competenze artistiche con quelle scientifiche. Nel 2001 per Albatros progetta e dirige il Centro di Didattica Ambientale di Segonzano. Nel 2005 intraprende l'attività (quasi casualmente iniziando una prima collaborazione con l'ente formativo della Confederazione Italiana Agricoltori -C.I.A.-) che diventerà prevalente negli anni successivi: la formazione in ambito agricolo. All'inizio questa attività l'ha presa con un certo scetticismo in quanto (a torto) riteneva gli agricoltori poco inclini a percepire visioni diverse da quella produttiva. Invece con grande soddisfazione si è reso conto che è proprio in categorie così specifiche (come agricoltori e addetti al turismo) che può dare un contributo importante.
La divulgazione è il suo ambito principale: dalle pubblicazioni a migliaia di conferenze, corsi, alle installazioni fino ai documentari naturalistici di cui è regista. Crede fermamente che la formazione continua sia importante sia per gli altri, ma anche per se stesso, ogni sera dedica tempo per aggiornarsi e studiare. La crescita personale e l'umiltà di ammettere di non conoscere abbastanza sono le sue linee guida. “È sapiente chi sa di non sapere, non chi s'illude di sapere e ignora così perfino la sua stessa ignoranza”. Socrate (Atene 469 a.C 399 a.C).